I prodotti chimici per piscina come i correttori di alcanlinità (pH), il cloro, il bromo e l’ossigeno attivo, permettono di mantenere l’acqua in buone condizioni di igiene e pulizia. Leggi la nostra guida ai principali trattamenti per la manutenzione dell’acqua per conoscerne caratteristiche, tipologie e come scegliere i prodotti più adatti alle tue esigenze.
Risulta essere difficile che l’acqua della piscina sia perfettamente pulita, poiché viene a contatto con moltissimi elementi non solo esterni, come pioggia, foglie e insetti che sono facilmente tenuti lontani da un’adeguata copertura, ma anche con polvere, sudore, urina… tutte queste sostanze contribuiscono alla formazione di microrganismi dannosi, come batteri ed alghe. Gli effetti di questo inquinamento sono nettamente visibili anche ad occhio nudo, poiché l’acqua risulta più opaca. Per evitare disturbi e infezioni è essenziale che l’acqua della piscina sia sempre pulita, non solo in superficie, ma anche in relazione ai microrganismi che sono la principale causa di malattie come otite, congiuntivite, funghi, verruche, etc.. che facilmente vengono trasmesse a chi frequenta la piscina. L’impianto di filtraggio dell’acqua presente nelle piscine costituisce solo un primo rimedio contro la sporcizia dell’acqua, ma non è certo risolutivo al 100%: alcune particelle possono infatti avere dimensioni davvero piccolissime, e sfuggire quindi alla pulizia operata dai filtri.
Per questo motivo, esistono in commercio dei particolari composti chimici, che affiancano i normali impianti di filtraggio e assicurano una più minuziosa depurazione dell’acqua. Queste sostanze devono essere scelte con cura, con riguardo soprattutto alla sicurezza e alla nostra salute. Tali sostanze agiscono su alcuni fattori come pH, TAC, TH, in misura diversa in relazione alle condizioni di partenza dell’acqua. È per questo motivo che la tipologia di soluzione chimica va valutata anche in base alle caratteristiche dell’acqua, così da poter dosare in maniera più efficace i quantitativi e le tipologie di prodotto necessarie alle vostre esigenze, evitando inutili sprechi di denaro.
PH dell’acqua
Quando si parla di pH dell’acqua ci si riferisce alla quantità di idrogeno ivi presente. I valori di riferimento del ph vanno da 0 a 14, in una scala che indica una diminuzione progressiva di acidità dell’acqua. La neutralità della soluzione viene raggiunta quando l’acqua ha un ph di valore 7: i valori precedenti della scala determinano quindi un’acqua “acida”, mentre per quelli successivi si parla di acqua “basica”. La determinazione del pH dell’acqua è essenziale per la efficacia dei prodotti chimici come il cloro utilizzati per la pulizia delle piscine: infatti, per una reale riuscita nell’utilizzo di queste sostanze, il pH dell’acqua dovrà essere mantenuto tra un livello di 7,2 e 7,6.
Alcalinità dell’acqua
L’alcalinità individua la quantità di carbonati o bicarbonati presenti nell’acqua. Tale misurazione è identica a quella a cui si riferisce la sigla T.A.C., ovvero Titolo Alcalimetrico Completo, ma quest’ultimo è misurato in gradi francesi, indicati con la misura “°F”. l’alcalinità indica il potere tampone dell’acqua, ossia la capacità di evitare variazioni brusche del pH. Il valore di riferimento del T.A.C. dovrebbe essere ricompreso tra 8°F e 15 °F. La misurazione di questo parametro è senza dubbio da tenere sotto controllo, specie se il pH dell’acqua non riesce a stabilirsi su un livello neutro basico, nonostante gli opportuni trattamenti. Infatti, un acqua con il T.A.C. molto alto viene detta “tamponata”, poiché neutralizza la riuscita dei prodotti correttori di acidità. In tal caso, si consiglia di adoperare prodotti acidi: così facendo oltre ad abbassarsi il T.A.C. si abbasserà anche il pH dell’acqua, ma riuscirete in seguito a calibrare il valore di acidità grazie alla variazione dell’alcalinità.
Durezza dell’acqua
Per durezza dell’acqua si intende la presenza al suo interno di Sali di calcio e magnesio. Un’elevata concentrazione di queste sostanze comporta la formazione di depositi sulle pareti e sul fondo della piscina, che alla lunga possono ostruire i filtri e vanificare l’azione di filtraggio da essi svolta. La durezza dell’acqua viene misurata in gradi francesi °F. Il titolo idrometrico (indicato con la sigla TH) dovrebbe attestarsi intorno a un valore compreso tra gli 8°F e i 18°F. All’interno di questo intervallo, sarete sicuri che elementi come filtri e tubature della piscina non saranno intaccati da depositi calcarei. A seconda che il TH della vostra piscina si collochi su valori inferiori o superiori rispetto a quello indicato, potrete aggiungere calcio o, all’opposto, addolcire l’acqua con opportune sostanze.
Prima di effettuare questa operazione, è necessario però fare una piccola parentesi di chimica. Bisogna sapere che l’acqua, di base, possiede già al suo interno Sali minerali e altre sostanze. Con l’aggiunta di trattamenti come quello per ridurre o aumentare il TH, nell’acqua vengono aggiunte altre sostanze, che vanno quindi ad incrementare il carico già presente di norma. Ora, tutte queste sostanze aggiuntive non evaporano insieme all’acqua, ma rimangono depositate: ciò significa che la loro concentrazione nell’acqua aumenta in parte per il naturale depositarsi, in parte perché anche l’acqua che viene aggiunta a sostituzione di quella evaporata contiene già al suo interno queste sostanze. Tutto questo serve a sottolineare che, anche a causa dei trattamenti che l’acqua della piscina deve subire, è necessario considerare nella manutenzione annuale anche la sostituzione di una quantità rilevante di acqua, che può andare dal 30% al 50%.