E’ una di quelle cose a cui non pensiamo mai: almeno finché non ci capita. Eppure, in tempi di buchi nell’ozono, disastri ambientali causati dalla bestialità dell’uomo e relativo contorno di campagne ambientaliste, sapere come differenziare e smaltire correttamente i rifiuti non è cosa da poco. Soprattutto, conoscere come smaltire i rifiuti elettronici RAEE.
Lo dimostra questo dato, fornito dal consorzio Ecolight: il 18% dei rifiuti elettronici vengono gettati nella spazzatura indifferenziata, senza curarsi del fatto che sono altamente inquinanti, oltre che (parzialmente) riciclabili.
Ma cosa sono esattamente? Perchè sono pericolosi? E come possiamo smaltirli correttamente?
Cos’è un rifiuto RAEE?
Lo dice lo stesso acronimo: Rifiuti derivanti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche. Non pensate ai soli PC o TV, perciò. Il vecchio frullatore che non frulla più? E’ un RAEE. Il phon che si è bruciato stamane? E’ un RAEE, anche lui. Il telefonino della nostra adolescenza, quello che neppure aveva la fotocamera? Ovviamente, un RAEE. Non soltanto piccoli elettrodomestici: il discorso vale anche per quelli ingombranti, siano essi “freddi” (frigoriferi, condizionatori) o “bianchi” (lavatrici, lavastoviglie).
Perché sono così pericolosi?
Principalmente, perché i materiali con i quali sono stati costruiti non sono biodegradabili: se una bottiglietta di plastica impiega 1000 anni per essere smaltita “naturalmente”, quanto tempo pensate impiegherà la scocca del vostro vecchio cellulare o TV? Se una lattina ci mette 300 anni a sparire dalla faccia della Terra, cosa accadrà a una lavatrice?
Lo smaltimento non è privo di conseguenze per l’ambiente: ogni veleno, ogni sostanza nociva contenuta in ogni apparecchio abbandonato in un’area non idonea viene lentamente assorbito dalla terra, trasportato dall’acqua, disperso nell’aria. In definitiva: mangiato, bevuto, respirato da noi.
Ecco perché gettarli senza criterio o, ancora peggio, abbandonarli alla prima piazzola poco sorvegliata, è un gesto di pura criminalità – ambientale e non.
I rifiuti RAEE sono riciclabili?
In buona parte. Nel caso in cui siano costituiti da parti metalliche (lavatrici, frigoriferi, caldaie…) le materie prime saranno facilmente recuperabili; più complicato il discorso per i piccoli elettrodomestici e per i circuiti integrati, il cui trattamento viene ben descritto nel sito web dell’European Recycling Platform: l’obiettivo è estrarne i materiali riutilizzabili (rame, metalli nobili, plastica), separandoli da quelli nocivi per l’ambiente, e non riciclabili.
Come posso smaltire i rifiuti elettronici correttamente?
In due modi: il primo è portarli alla più vicina isola ecologica, un’area appositamente adibita e attrezzata per raccogliere i rifiuti elettronici pericolosi. Il secondo, forse meno noto ma non per questo meno legittimo, è portarli nel negozio presso il quale acquisteremo l’elettrodomestico sostitutivo. E’ un metodo semplice e rapido, ma soprattutto: è gratuito!
Non potete fare né l’uno né l’altro perché l’elettrodomestico è troppo ingombrante e non siete automuniti? Sappiate anche che molti comuni italiani hanno un servizio di ritiro a domicilio…anche in questo caso, gratuito!
Tutto chiaro! Cos’altro posso fare per aiutare l’ambiente?
Semplice: passaparola! Condividi questo post sui social network, creando un circolo virtuoso dell’informazione; anche tu puoi contribuire nel mettere una piccola bio-pezza sul sempre più largo buco nell’ozono.