Il giorno stabilito per queste grandi manovre, incominciate con lo staccare tende e quadri, portate fuori dalla stanza ninnoli, cuscini, tappeti, sedie e mobiletti facilmente spostabili, spingete gli altri verso il centro dell’ambiente, copriteli (e se non vi è possibile spostarli perché troppo pesanti v’insegniamo il trucco per pulire ugualmente il tratto retrostante di parete, nel caso non lo sapeste già) e poi… coraggio, ché questo è solo il prologo. Il primo atto consiste nella spolveratura, che eseguirete partendo dal basso verso l’alto; il secondo nel lavaggio in senso rotatorio dal basso verso l’alto, sempre che siano state dipinte con un colore lavabile (una delle cosiddette idropitture).
Bisogna precisare che lavabile non è sinonimo di smacchiabile: la polvere, lo smog, le ditate, i baffi del calorifero e i disegni a matita dei piccoli Giotto casalinghi, purché non abbiano inciso il muro, spariranno sotto l’azione dello straccio umido. Ma le macchie vere e proprie, quelle di olio, d’inchiostro, di liquidi e di grassi in generale, ahimè, sono… decorazioni indelebili e l’unico rimedio è di ridipingere il tutto.
Una parola ancora: a mano a mano che l’acqua del secchio in cui via via sciacquate lo straccio diventa sporca cambiatela.
Ah. dimenticavamo la promessa: per pulire le pareti dietro i mobili che per un motivo o 1 altro non sono spostatili, fate così: assicuratevi l’aiuto di un volonteroso collaboratore, munitevi d’uno spago parecchio più lungo del mobile, d’uno straccio pulito e piuttosto grande, appendetelo allo spago come un panno steso in doppio sulla corda del bucato, posatelo sulla parte superiore del mobile, con i capi dello spago pendenti lungo i due fianchi, e infine, impugnandone uno ciascuno (ecco perché è necessaria la collaborazione d’un aiutante) fatelo passare fra la schiena (del mobile, non la vostra) e la parete e spostatelo avanti e indré, dal basso in alto e da destra a sinistra (o viceversa, non abbiamo preclusioni) e pulizia sarà fatta.
Pareti dipinte a tempera o imbiancate a calce
Naturalmente non sono lavabili e non ci sogniamo neppure di consigliarvi di ripitturarle da voi: a pane ogni considerazione di praticità e di vantaggi offerti dalle idropitture, farebbe notizia la dilettante che riuscisse a ottenere risultati davvero soddisfacenti.
Pareti tappezzate in carta
Il discorso è più o meno lo stesso, anzi, peggio ancora, perché pare che nessuna carta — lo sostengono non solo gli scettici per natura, ma perfino qualche esperto — sia veramente lavabile. Provate, comunque, in un angolino ben nascosto, con una spugna o un panno ben strizzati e acqua semplice se la carta è sottile, e idem come sopra se la carta è pesante, ma con l’aggiunta d’un po’ di detersivo neutro, senza mai sfregare, ripassando con una spugna umida per eliminare i residui di schiuma e asciugando infine, a colpetti leggeri, con un tampone di tessuto morbido.
A colpo sicuro — ma è un colpo faticosetto, non ve lo nascondiamo — potete procedere con la cosiddetta gomma pane o con una spugna speciale, chiamata un po’ iperbolicamente magica, entrambe in vendita nei negozi di colori e affini.
Per eliminare le macchie di grasso dalle pareti tappezzate in carta, non perdete un minuto e applicatevi sopra mentre sono freschissime una pasta che otterrete mescolando una polvere assorbente (gesso, argilla smettica o altro) con uno smacchiatore liquido; lasciate asciugare e spazzolate. Prima, però, fate la solita prova in un angolino per verificare la solidità dei colori. La stessa precauzione, cioè una prova preliminare, nel caso dei segni ai pastello: a volte scompaiono, se li trattate, quando sono freschi, con un tampone inumidito in uno smacchiatore. E se dovessero lasciare l’alone tentate con la pasta indicata per le patacche di unto. Assorbite immediatamente le macchie d’inchiostro con un foglio di carta assorbente, applicatevi sopra una polvere assorbente (argilla smettica o gesso) e spazzolatela via a mano a mano che s’imbeve d’inchiostro. Per i segni di matita ricorrete alla gomma da disegno.
Pareti con rivestimento plastico
Nessun problema se le pareti sono tappezzate con un rivestimento plastico, perché a meno che non lo roviniate incidendolo con una lama, si conserverà impeccabile nonostante i ripetuti lavaggi.
Pareti a pannelli di legno Se i pannelli sono lucidati a cera, puliteli quando incominciano a mostrare tracce di sporco o quando vi sembrano troppo asciutti, con una cera liquida e strofinateli quindi con un panno morbido, meglio se di lana.
Se sono verniciati o rifiniti con la gomma lacca, puliteli con trementina e olio di lino cotto (metà e metà) e un cucchiaio circa di aceto bianco, ungendoli con parsimonia, e dopo una quindicina di minuti strofinateli con un panno, seguitando finché un dito passato sopra resta pulito e asciutto.
Pareti tappezzate di stoffa
Attenetevi alle istruzioni della ditta produttrice o del decoratore che ha eseguito il lavoro.