L’orologio al quarzo si muove tramite i cristalli al quarzo che sono in grado di vibrare e sono movimentati da una batteria. È necessario che il cristallo al quarzo sia tagliato in modo adeguato, e che produca un numero preciso di vibrazioni ogni secondo: ecco che il tempo è calcolato.
Un lasso di tempo ben preciso corrisponde ad ogni numero di vibrazioni. La frequenza di vibrazioni al secondo, per quanto riguarda l’orologio da polso, è di 32.768.
Per poter utilizzare dei cristalli di quarzo più piccini e consentire dei lavori più sofisticati dove lo spazio disponibile è limitato, si può moltiplicare la frequenza tipica delle vibrazioni: questa frequenza è definita armonica ed è rappresentata sempre da un multiplo della frequenza tipica di base.
Nel caso si tratti di uno schermo digitale, questo rende fruibili le cifre traducendo il tempo trascorso in maniera che si possa visualizzare. In questa circostanza è mostrata l’ora precisa dell’attimo, prima di passare al valore seguente passato un certo lasso di tempo: la visualizzazione è in minuti, in secondi, eccetera.
La tipologia di schermo che va per la maggiore sembra essere quello a cristalli liquidi che è leggerissimo, consuma poca energia e possiede un’estetica accattivante particolarmente negli ultimi modelli. Ovviamente il movimento del quarzo può essere utilizzato anche con un quadrante a lancette: le vibrazioni che il quarzo produce danno istruzioni a un motore elettrico che come conseguenza mette in movimento i dispositivi che poi fanno muovere le lancette.
Le lancette dell’orologio analogico acquisiscono l’informazione tramite al tempo trascorso e che dunque rendono visibile. Cioè: la misurazione del tempo è calcolata analogamente al fenomeno fisico che crea il movimento. Basta pensare a una clessidra con la sabbia: una determinata quantità di sabbia che scende nel contenitore di sotto in uno spazio di tempo prestabilito. Il disegno di un raffinato orologio meccanico può essere congiunto all’affidabilità della precisione del movimento al quarzo.