Sia per i filati sia per i tessuti di lana possiamo vivere tranquille per quanto riguarda la natura del materiale, in grazia del famoso marchio che ricorda vagamente il nodo di Salomone e che tutte ormai conosciamo a memoria.
LAVAGGIO
Le regole? Poche: non lavarli mai in acqua troppo calda, che li infeltrirebbe e se si tratta di capi di vestiario di tessuto, meglio darli a pulire a secco.
STIRATURA
Regolate il ferro con la manopola del termostato sulla temperatura indicata per la lana e comunque non riscaldatelo mai eccessivamente: meglio insistere un po’ più a lungo per eliminare le grinze che rischiare strinature e peggio; frapponete sempre tra il ferro e la stoffa un telo umido (non bagnato, quindi strizzatelo vigorosamente prima dell’uso); evitate, se possibile, di stirare i capi confezionati a maglia: se li tratterete come descritto alla voce Maglieria saranno ugualmente impeccabili nell’aspetto e ne prolungherete la durata.
CONSERVAZIONE
Prima di metterli a riposo all’inizio della stagione calda puliteli ricordando che il nemico (leggi le tarme`) è in agguato e prendendo perciò le debite misure preventive per sventare gli attacchi.
MACCHIE
Smacchiando le stoffe scure, non ricorrete al sussidio delle polveri assorbenti per evitare il famigerato alone, perché nel punto così trattato resterebbero bianchicce.
AVVERTENZA
Non dimenticate che quanto più la lana è di qualità superlativa (cachemire, ad esempio, o certi tessuti ottenuti dalla lana di rari camelidi andini, dal prezzo astronomico se autentici) tanto più delicatamente, oseremmo dire religiosamente, va trattata.